Civitella del Tronto

Tra i Borghi più Belli d’Italia,  arroccato su un’incantevole collina (600 m s.l.m) con una posizione a nido d’aquila, Civitella del Tronto è tra i luoghi più interessanti della regione per la bellezza architettonica racchiusa all’interno delle antiche mura. L’aristocratica cittadina sorge infatti su una rupe rocciosa di travertino sovrastata dalla fortezza, ultimo baluardo dei Borboni prima dell’Unità d’Italia. L’incredibile ingegneria costruttiva si fonde perfettamente in un  paesaggio che abbraccia insieme il Gran Sasso e il Mar Adriatico.

IL BORGO

Tra i più Belli d’Italia a pieno titolo, una passeggiata in paese vi regalerà la visione di  un borgo gioiello.Tra le  meraviglie architettoniche, nei numerosi edifici medievali e rinascimentali. Le centrali vie Mazzini e via Roma sono costellate da abitazioni signorili come Palazzo del Conte de’ Termes (secolo XIV). Meritano una sosta le chiese di San Francesco (pregevoli il rosone trecentesco e il coro ligneo) e di San Lorenzo, il Convento Francescano della Madonna dei Lumi e la stupenda abbazia di Montesanto.

LA FORTEZZA

La Fortezza di Civitella del Tronto è la seconda in Europa per grandezza con i suoi 500 metri di lunghezza i 25.000 mq di superficie. Fu l’ultima fortezza borbonica a cadere, il 20 marzo 1861, tre giorni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia alle truppe piemontesi dopo un assedio durato ben 146 giorni. Distrutta e saccheggiata è stata restaurata solo cento anni più tardi. Oggi è visitabile in tutta l’imponenza delle piazze, dei bastioni e dei camminamenti, con un museo delle armi che ne racconta la storia.

LE GOLE DEL SALINELLO

Non da ultimo, il territorio comprende parte della Riserva Naturale delle Gole del Salinello, situate tra due monti della catena della Laga che per identità di conformazione sono detti “gemelli”: la Montagna dei Fiori e quella di Campli. Le Gole sono uno dei canyon calcarei più spettacolari dell’Appennino, ospitano l’Aquila Reale, lo Sparviero, il Falco pellegrino e il Gheppio tra boschi di Faggio e di Leccio e sono scandite dalle rapide e dalle cascate del torrente. Poco distante dall’abitato civitellese si trova l’eremo di San Michele Arcangelo con grotte ricche di stalattiti e stalagmiti, costruito in una imponente cavità, frequentata a scopo di culto fin dal Neolitico, da cui inizia un percorso selvaggio e suggestivo che segue il fiume Salinello farsi strada tra le rocce e i boschi fino ai ruderi del castello Manfrino fatto costruire da re Manfredi di Svevia.