Il menu che vi presentiamo prende ispirazione dalle fasce lavorative che hanno caratterizzato e fatto crescere la nostra provincia.
I piatti hanno un significato ben preciso e sono collegati alle varie tipologie della manodopera:
Lu Sdijune, la colazione della classe operaia che, per raggiungere il posto di lavoro era costretta ad alzarsi molto presto al mattino. Verso le 9 si fermavano per praticare questo rito della cultura popolare tutti insieme in convivialità.
Fave piselli e carciofi: il pranzo salutare dell’impiegato moderno, che cercando qualità a km zero e un basso utilizzo di grassi elaborati, sceglie il vegetale per mantenere un sano equilibrio.
Sburrita di baccalà: la provincia di Teramo, come tutto l’Abruzzo, ha dato manodopera alle miniere estere, soprattutto del Belgio. Le mogli dei nostri concittadini, avendo a disposizione l’allora povero baccalà dei vicini paesi scandinavi, preparavano questa zuppa calda per allietare il pasto dei mariti e combattere il freddo e l’umidità della miniera.
Salsiccia e peperoni: un piatto classico del pranzo in cantiere per il muratore, il carpentiere passando per il manovale. Tenuto al caldo nei termos, con qualche fetta di pane unto nel sughetto del peperone, era ricco e sostansioso tanto da sostenere fino a sera i lavoratori nel duro lavoro.
Le Virtù, il piatto principe della provincia teramana, soprattutto delle aree collinari e montane.
Un tempo era preparato quando arrivava il momento di svuotare le madie per far posto ai raccolti della primavera, allora le rimanenze invernali venivano impiegate nella preparazione di questo insieme di ortaggi, pasta, legumi e ritagli di carne. Senza dubbio un piatto imperdibile, dato che la raccolta dei prodotti e la preparazione richiedono tempi e cotture diverse e la tradizione vuole che sia solo il Primo Maggio il giorno di virtù. Le Virtù, una storia tutta teramana!
Agnello dei pastori alla griglia con cipolla e misticanza di stagione è un omaggio ai pastori dei Monti della Laga che ancora oggi, col loro duro lavoro, ci deliziano di una qualità eccezionale praticando il rito della transumanza.
Bocconotto del marinaio: un dessert complesso studiato dai ragazzi di Zunica 1880 per omaggiare i pescatori della nostra costa.